Quando è il posto di lavoro ad essere Family friendly

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genitori felici al lavoro

Tornare al lavoro da neo genitore e con il sorriso si può 🙂 Ecco come!

 

Può sembrare “strano” ma ci sono donne a cui lavorare piace e anche tanto.
Piace perché probabilmente fanno un lavoro che trovano appagante, piace perché adorano il fatto di potersi dire autonome, piace perché possono avere un rapporto con i colleghi che fa crescere.

Poi diventano mamme: la vita si arricchisce, le energie raddoppiano, le sinapsi si moltiplicano come anche le competenze acquisite. Tutto è nuovo e magicamente bello.

Infine decidono di tornare al lavoro.

Ecco, qui gli scenari si dividono: la cosa può essere facile oppure difficile.

Finora le statistiche dimostrano purtroppo che il secondo scenario è quello che si verifica con maggior facilità e di questo la società di oggi può solo incolpare se stessa.

Ma talvolta le aziende aprono gli occhi, si guardano intorno e capiscono che avere come dipendente una mamma è un guadagno, che favorire il suo rientro nel team è un guadagno, che fare in modo che i propri lavoratori siano a proprio agio e, se possibile, felici è più che un guadagno!

Sono queste le aziende che vanno premiate! Sono quelle che mettono in pista diverse azioni di welfare a misura di genitori che rendono la vita davvero più semplice. Sono quelle che hanno capito che il rendimento di un dipendente contento della propria azienda è di gran lunga migliore.

Quali sono le cose “strane e impossibili” che si inventano queste aziende? Eccone alcune, che di strano e impossibile non hanno nulla, anzi:

  • Asilo nido aziendale
    Avere il proprio bimbo nella stessa struttura in cui si lavora è un vantaggio enorme. I tempi morti vengono azzerati, le emergenze gestite più facilmente e anche a livello economico i vantaggi sono evidenti, viste le rette calmierate. Anche il senso di colpa, che comunque non dovrebbe esserci, ne trae beneficio. E sbaglia chi pensa che si voglia il pupo vicino per poterlo andare a vedere di tanto in tanto, spezzando così lavoro e concentrazione: nessun genitore con sale in zucca lo farebbe!
  • Campus per le chiusure della scuola
    Le vacanze scolastiche sono un vero problema per chi lavora. C’è chi prende ferie, chi paga una babysitter, chi prenota campus dai costi a volte fantasmagorici… in tutti i casi la chiusura scolastica è fonte di uno stress non indifferente. Tutto cambia se è invece l’azienda a farsene carico, mettendo a disposizione spazi e professionisti per i figli dei dipendenti.
  • Corsi per genitori
    Quando un genitore lavora, spesso le ore non passate in ufficio ha voglia di trascorrerle a casa, dedicandole alla famiglia. Le occasioni per informarsi su argomenti che possano essere interessanti e utili diventano quindi poche. Alcune aziende hanno allora pensato di organizzare momenti di “formazione” per genitori: dal pronto soccorso pediatrico, alla sana nutrizione, alla gestione dei capricci, a come sedare i sensi di colpa… Utilissimi non solo per imparare qualcosa ma anche per conoscersi tra mamme e papà di una stessa azienda!
  • Smart working
    Ultimo ma forse primo, non solo per i genitori ma per tutti i dipendenti, è l’idea da parte dell’azienda di ragionare su obiettivi nel valutare i dipendenti e non più sulla base dell’orario di ingresso e di uscita dal posto di lavoro. Tutto cambia. La flessibilità in questo caso garantisce una miglior gestione del tempo e un’organizzazione della vita quotidiana che permette di avere una marcia in più!

Personalmente il mio rientro al lavoro mi avrebbe catapultato nello scenario 2, quello difficile.

E quindi? Quindi ho deciso di crearne un terzo tutto mio… Ma questa è un’altra storia 🙂

La vostra invece qual è?

 

EasyVale

1 comment

  1. Cinzia 29 Settembre, 2016 at 17:07 Rispondi

    Sono sicuramente in accordo con tutto ciò, ma alcuni lavori prevedono, per forza di cose, un terzo scenario, forse proprio quello che definisci “tutta un’altra storia”. Per questo molte mamme cambiano il loro modo di lavorare…. o proprio il loro lavoro. Passando da ciò per cui hanno studiato una vita, a qualcosa di completamente diverso, che, anche se economicamente inferiore, comunque le rende felici anche quando arriva la domenica sera e hanno passato il week end a riorganizzare gli armadi per il cambio stagione. 🙂

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