Fase 2. Si ritorna al lavoro, riparte l’economia, si prova a tornare alla normalità.
Ops, le scuole sono chiuse.
Ops, campus e Grest sono luoghi di aggregazione e proprio non si può attivarli. Ops, i nonni sono ancora a rischio, forse ora ancor di più. E quindi? E quindi chi lo sa… Nessuno dà una risposta a questa domanda o, meglio, nessuno si è posto manco la domanda.
Il congedo parentale? Già utilizzati i 15 giorni messi a disposizione per poter gestire l’emergenza in questi 2 mesi. Le ferie? Idem come sopra e quei pochi giorni rimasti meglio tenerli da conto. Portiamo i bimbi in ufficio? No, la multa è garantita. Usiamo il bonus baby sitter allora? Oddio, a parte che la cifra messa a disposizione fa un pochino sorridere per essere risolutiva, scegliere con chi far stare 8 o più ore i nostri bambini tra persone che non si conoscono o di cui non si conoscono le abitudini o anche solo il livello di infettività è davvero dura.
Facciamo che ce lo chiediamo a vicenda, magari qualcuna di noi ha trovato la quadra a cui in questi giorni non siamo arrivati in famiglia. Ecco il perché di queste video interviste!
Cosa abbiamo scoperto? Purtroppo finora nulla di confortante. Qualcuno porterà i bambini in ufficio nascosti nel trolley, qualcuno rinuncerà a vedere il partner scambiandosi i turni di lavoro, qualcuno lascerà i bambini “scoperti” per qualche ora, con la vicina di casa che allungherà l’orecchio per vedere se tutto è a posto…
E poi ci sono le famiglie che pensano che forse non ne vale la pena, forse meglio mollare il lavoro, forse meglio che mamma rinunci ad avere la propria indipendenza economica. Perché mamma? Perché i dati parlano chiaro e nel 90% dei casi è quella più “sacrificabile”, quella che paga un pay gap ormai atavico e radicato nella società.
Nessuno pensa al danno incalcolabile che questo comporterà e la certezza che nessuno ci pensi ce l’abbiamo sotto agli occhi: nessuno ha chiesto ad una donna un parere su come muoversi nei prossimi mesi.
Ma siamo fiduciose e ottimiste come sempre! E soprattutto propositive! La voglia di trovare soluzioni c’è tutta, mancano però i tavoli a cui parlarne perché… non ce ne sono.
- L’intervista a Dena qui. due figli piccoli, un marito che dovrà riprendere i turni, uno smartworking serrato…
- L’intervista a Valentina qui, imprenditrice, un figlio, uno smartworking quasi impossibile da gestire anche solo al 50%
- L’intervista a R. qui, bancaria, turni da rispettare, i bambini a casa da soli con le lezioni della primaria da seguire
- L’intervista a Elena qui, insegnante, mamma di 5, padre disabile, marito che dovrà rientrare al lavoro
- L’intervista a Rosa Ljuba qui, psicologa, 3 figli, lavoro a distanza con allattamento incorporato
- L’intervista a Marta qui, insegnante di pattinaggio e educatore di motoria, 1 figlio
- L’intervista a Roberta qui, medico in prima linea, guarita da poco dal COVID, figlia di 8 anni, marito con congedo parentale e ferie ormai esaurite
- L’intervista a Elena qui, lavora in un laboratorio di analisi, 2 figli, un ex marito e una cassa integrazione a intermittenza a complicare il tutto